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al testo di Marina Pacifici
Nel rimario muto di stagioni andate
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E’ stato il viaggio sublime di un momento un abbraccio sbocciato all’ombra dorata del faggio.
Nel rimario muto di stagioni andate che all’antico nido non fanno più ritorno è bastata l’alba di un istante per scrivere un poema nel vento in un tramonto nitido sulle orme perdute del giorno.
Quante cose hai compreso di me nel respiro sotteso di uno sguardo sfiorato dal silenzio.
Quante emozioni ho raccolto e serbato nei ricordi di Te mentre il tuo passo malinconico si perdeva nel crepuscolo tra salici d’argento.
E nel breve sogno del trovarsi in un’ estemporanea felicità, caduco passaggio, al crocevia di una vita deragliata dai binari dell’illusione
ancora ti rivedo nella pioggia d’autunno sul sentiero della mia nostalgia foglia d’acero di un bruciante rimpianto, empito d’amore nel paesaggio.
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